

Io, Paolo Brunetti, sovversivo da sempre, editore eretico di frontiera, mai tesserato di alcun partito, mai impegnato in ruoli istituzionali, mai politicamente corretto. Perché sono, e voglio continuare ad essere, uno spirito libero, critico, pungente. Un istrice. L’istrice del Randaragna. Mi sono chiesto: che cos’è che mi rimane di quella miriade di esperienze in cui mi sono buttato per tutta la mia vita? Dalle lotte degli anni ’68 e ’70 in Potere Operaio e poi nell’Autonomia, e a Radio Alice, alla casa editrice Andromeda che ho fondato negli anni ’80, al Sindacato autonomo, al CLEP, a CARTAduemila, al Centro Orientamento Salute (COS), ai Comitati in difesa dei beni Comuni quali Acqua, Ospedale, Ambiente, Ferrovia, alla mia Pro Loco… fino all’ultima avventura elettorale 2015/2016. Qual è il filo che lega tutto ciò? L’aver tenuto sempre la schiena dritta? No, non è questo, anche perché a forza di tenerla dritta mi è venuta l’artrosi. Mi sono risposto invece che a ciascuna di queste esperienze cui ho partecipato con passione sono seguite nuove amicizie che si sono rivelate nel tempo autentiche, profonde, illuminanti. E che mi hanno arricchito. Nuove amicizie. Nuovi relazioni affettive. Eccola dunque la risposta: MI RIMANE LA RICCHEZZA DELLE RELAZIONI UMANE. La mia vita dunque la vedo come un inno all’amicizia ed alla coesione affettiva. Della mia famiglia in primis. Sia quella ristretta che quella allargata. E dei miei tanti amici. Il mio tesoro sta in questi numerosi affetti. Ed è a tutti loro che sono dedicate le rime di questo libriccino.
Io, Paolo Brunetti, sovversivo da sempre, editore eretico di frontiera, mai tesserato di alcun partito, mai impegnato in ruoli istituzionali, mai politicamente corretto. Perché sono, e voglio continuare ad essere, uno spirito libero, critico, pungente. Un istrice. L’istrice del Randaragna. Mi sono chiesto: che cos’è che mi rimane di quella miriade di esperienze in cui mi sono buttato per tutta la mia vita? Dalle lotte degli anni ’68 e ’70 in Potere Operaio e poi nell’Autonomia, e a Radio Alice, alla casa editrice Andromeda che ho fondato negli anni ’80, al Sindacato autonomo, al CLEP, a CARTAduemila, al Centro Orientamento Salute (COS), ai Comitati in difesa dei beni Comuni quali Acqua, Ospedale, Ambiente, Ferrovia, alla mia Pro Loco… fino all’ultima avventura elettorale 2015/2016. Qual è il filo che lega tutto ciò? L’aver tenuto sempre la schiena dritta? No, non è questo, anche perché a forza di tenerla dritta mi è venuta l’artrosi. Mi sono risposto invece che a ciascuna di queste esperienze cui ho partecipato con passione sono seguite nuove amicizie che si sono rivelate nel tempo autentiche, profonde, illuminanti. E che mi hanno arricchito. Nuove amicizie. Nuovi relazioni affettive. Eccola dunque la risposta: MI RIMANE LA RICCHEZZA DELLE RELAZIONI UMANE. La mia vita dunque la vedo come un inno all’amicizia ed alla coesione affettiva. Della mia famiglia in primis. Sia quella ristretta che quella allargata. E dei miei tanti amici. Il mio tesoro sta in questi numerosi affetti. Ed è a tutti loro che sono dedicate le rime di questo libriccino.
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